“Enti ecclesiastici e Tassa comunale sui rifiuti nella recente normativa e giurisprudenza nazionale” di Rosa Geraci

L’eterogeneità delle attività che possono svolgersi negli immobili di proprietà degli enti ecclesiastici pone questioni di notevole rilevanza sistemica e tributaria. Probabilmente ciò è legato all’incertezza che involge la nozione di ente ecclesiastico, tanto da occupare da sempre un posto di primo piano nelle riflessioni della dottrina ecclesiasticistica. Al riguardo preme precisare come la nozione di ente ecclesiastico indichi una categoria propria dell’ordinamento statuale e non dell’ordinamento canonico talché, oltre ai diffusi enti cattolici, concerne anche quelli di culto diverso, sicché non si configura nessuna disparità di trattamento o indebito favor verso alcuna confessione particolare. Sotto il profilo fiscale, la categoria degli enti ecclesiastici non configura un sottoinsieme degli enti non commerciali ai sensi dell’art. 73, primo comma, lett. c, del TUIR, come si evince dall’esistenza di un articolato e complesso quadro normativo. In riferimento a questo aspetto si profila interessante esaminare la disciplina del regime fiscale ai fini TARI per gli enti ecclesiastici, alla luce della sua concreta applicazione.

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