Il contributo considera e analizza l’obbligo di costituzione di un patrimonio destinato da parte degli enti religiosi civilmente riconosciuti che intendano accedere al regime del
Terzo settore. Dopo aver inquadrato la previsione nel più ampio contesto dei fenomeni di
destinazione e specializzazione della responsabilità nell’ordinamento italiano, l’Autore
si sofferma sulla struttura, la gestione e i vincoli del patrimonio destinato nonché sugli
elementi negoziali e sugli effetti della destinazione.