Enti non profit e antiriciclaggio

Una novità di grande rilevanza per il mondo del Terzo Settore è rinvenibile nel decreto fiscale Omnibus (d.l. n.95/2025) approvato di recente dal Consiglio dei Ministri, il quale include anche gli enti non profit nell’ambito soggettivo di applicazione della disciplina sull’antiriciclaggio e sul contrasto al finanziamento del terrorismo, apportando modifiche al D.lgs. 231/2007 (in materia di antiriciclaggio) e al D.lgs. 109/2007 (in materia di antiterrorismo). 

In tale contesto, il Comitato di sicurezza finanziaria (Csf) assume un ruolo essenziale, fungendo da “punto di contatto centrale” per le autorità internazionali – ferme restando le specifiche competenze di quest’ultime – così da fornire adeguate e tempestive risposte in merito ai casi di [rischio di] abuso degli enti non profit per finalità di finanziamento del terrorismo. Inoltre, il decreto introduce tra i compiti del Csf la conduzione di «attività di sensibilizzazione circa il rischio cui potrebbero essere esposti gli stessi enti non profit». 

Si segnala, peraltro, che il nuovo sistema di prevenzione si estende anche alla materia del «finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa» ed al «terrorismo».

Le nuove disposizioni impongono, pertanto, ai c.d. enti non commerciali di predisporre procedure di controllo, oltre che nuovi strumenti operativi atti a garantire un’adeguata gestione dei relativi fondi. 

Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/antiriciclaggio-e-antiterrorismo-non-profit-finisce-mirino-AHfexPNB

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