Cinque per mille 2024: gli italiani vi destinano 603 milioni di euro.

Sulla base dei dati forniti dalla Agenzia delle Entrate, si supera di circa 79 milioni di euro il tetto massimo (di 525 milioni) del cinque per mille predisposto dalla legge. È un dato alquanto significativo, espressivo della volontà partecipativa dei contribuenti alla valorizzazione del Terzo Settore. Si contano, difatti, circa 17,9 milioni di italiani che hanno scelto di destinare una quota Irpef ad ETS, enti di ricerca scientifica, comuni e associazioni sportive, il che costituisce una riprova dell’importanza ed efficacia che assume tale strumento di fiscalità di solidarietà. 

Nondimeno, occorre introdurre un dato altrettanto evidente: le risorse effettivamente distribuite sono sostanzialmente invariate sotto un profilo quantitativo. A ben vedere, nelle annualità 2023 e 2024, si rileva una mancata distribuzione completa delle somme che i contribuenti hanno scelto di destinarvi (nel 2023 oltre 28 milioni di euro), minando la funzione redistributiva che connota tipicamente il cinque per mille. 

Si segnala, dunque, la necessità di apportare correttivi, per il tramite del legislatore, ed eventualmente riflettere sulla eliminazione del tetto del cinque per mille o, quantomeno, su una ridefinizione annuale effettuata in vista delle scelte operate dai cittadini contribuenti. Inoltre, occorrerebbe ragionare sull’effettiva introduzione di un meccanismo di salvaguardia al fine di erogare integralmente le somme scelte dai contribuenti, quantomeno agli enti caratterizzati da un accrescimento meritorio di firme rispetto all’annualità precedente. 

Fonte: https://terzjus.it/articoli/il-tetto-al-cinque-per-mille-brucia-79-milioni-per-il-sociale/

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