Report “In God we trust. Religioni e lobbying nell’arena internazionale”

Il 7 aprile 2025, presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, si è tenuta la tavola rotonda “In God we trust. Religioni e lobbying nell’arena internazionale”, occasione in cui si è presentato il Volume “In God we trust. Religioni e religiosità americane” dei Professori Gianfranco Macrì e Domenico Bilotti, prevedendo altresì la proiezione del cinedocumentario “Praying for Armageddon” di Tonje Hessen Schei e Michael Rowley, capace di offrire un’ampia visione dell’influenza che l’evangelismo cristiano ha sulla politica estera statunitense nel Medio Oriente.

Introduce la Professoressa Miriam Abu Salem, la quale osserva che la religione è un tema fondante della politica americana, assistendo, soprattutto a seguito dell’11 settembre, ad una suddivisione tra bene e male ed alla tematizzazione della lotta al nemico musulmano e terrorista. Trattasi dei principi base del fondamentalismo cristiano evangelico. Con riferimento all’operato di Trump ed alla “missione” di salvezza del popolo americano di cui si fa predicatore, si evidenzia, inoltre, la strumentalizzazione per fini politici del fattore religioso. 

Interviene, poi, il Professor Domenico Bilotti, autore del Volume “In God we trust. Religioni e religiosità americane” assieme al Professor Gianfranco Macrì, il quale evidenzia che negli Stati Uniti non sono i leader religiosi a guidare il consenso, bensì sono i politici laici ad utilizzare l’argomentazione religiosa per serrare le fila dei loro sostenitori. La politica necessita, dunque, di tornare ad esser religiosa per colmare il vuoto del suo deficit di legittimazione. Ci si sofferma sull’attuale sistema politico americano, connotato da una certa lacerazione culturale, in cui si rileva la presenza di due “Americhe” che non comunicano e che si delegittimano vicendevolmente.

A seguire, il Professor Francesco Sorvillo, nel suo intervento, affronta il tema dell’esposizione dei simboli religiosi in occasione delle campagne elettorali. In tal senso, ci si appropria dei simboli di una data fede religiosa per attrarre la propria base elettorale, rimarcando la funzione riaggregativa che il simbolo assolve. Trattasi essenzialmente di un’azione di lobbying che, nel nostro ordinamento, non ha alcuna disciplina specifica, se non un regolamento parlamentare.

Da ultimo, interviene la Professoressa Ludovica Decimo introducendo il rilevante rapporto intercorrente tra il cinema e la religiosità negli Stati Uniti. Si evidenzia che il Volume si colloca all’incrocio tra il diritto costituzionale, la teoria politica e la sociologia della religione, offrendo una ricca prospettiva del modello americano. Esso costituisce ulteriore occasione per ribadire che il fenomeno religioso rappresenta un dato ineliminabile di un ordinamento democratico. 

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