Gli enti non profit (come fondazioni, associazioni religiose o di volontariato) possono ottenere l’esenzione IMU sui terreni edificabili, ma solo se dimostrano che l’area è effettivamente e esclusivamente destinata alla loro attività istituzionale.
Cosa dice la Cassazione (ordinanza 2364/2025)?
- No all’esenzione automatica: non basta essere un ente no-profit, serve la prova concreta che il terreno sia usato per fini sociali, religiosi o culturali.
- Se c’è dubbio, paga l’IMU: se il Comune contesta l’esenzione (ad esempio perché l’area non è utilizzata o potrebbe avere scopi speculativi), l’onere della prova spetta all’ente.
- Niente attività commerciali: se su quel terreno si svolgono anche attività a scopo di lucro (es. affitto di spazi a terzi), perde il diritto all’agevolazione.
- Molti enti (soprattutto religiosi o assistenziali) possiedono terreni non edificati, ma non sempre li usano per le loro finalità statutarie. Ora la Corte Suprema ha chiarito che l’esenzione non è scontata e va giustificata caso per caso.
Fonte: https://www.tuttotributi.it/stampa-tributi-del-25-febbraio-2025/