Il saggio analizza il tema della gestione economica e finanziaria del patrimonio della Santa Sede e in particolare le riforme attuate durante i pontificati di Benedetto XVI e Francesco che assicurano maggiore trasparenza delle operazioni finanziarie. Nello svolgimento della sua missione universale, la Chiesa conta su una gestione patrimoniale trasparente ed efficiente. Chi gestisce il patrimonio della Chiesa deve amministrarlo con saggezza, evitando il compimento di operazioni speculative al fine di preservarne il valore economico dei beni, che sono strumentali a tutte le attività della Chiesa.
Pertanto, anche il sistema giudiziario vaticano è stato rafforzato per prevenire ed eventualmente reprimere gli abusi nella gestione del patrimonio ecclesiastico. Si evidenza, però, che l’eccessivo garantismo nella gestione delle finanze del Vaticano potrebbe ostacolare le attività della Santa Sede. In questo senso, il saggio riflette anche sull’opportunità di aggirare l’ordinario sistema di trasparenza finanziaria in circostanze particolari al fine di garantire le attività di evangelizzazione della Santa Sede.
